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persefone |
17/09/10 - 20:17 IPID: 028AD5C89B |
Da qualche giorno penso che, come ogni compulsione che si rispetti (è un modo di dire: c'è ben poco da rispettare), mi piacerebbe una figura di sostegno: quello che nei film americani viene chiamato "sponsor" e che l'alcolista sobrio chiama nei momenti di difficoltà, quando sente forte il desiderio di ricadere nell'alcool. Da tempo non vivevo più episodi di abbuffate così frequenti, ma sto passando un periodo non proprio sereno, con attacchi su tutti i fronti e, come è mia usanza, riesco a trovare rifugio e consolazione solo nel cibo. Non me lo posso permettere: ho già preso qualche chilo e ho il terrore di raggiungere il punto di non ritorno, ma non riesco a fermarmi. Chi sa cosa accade nella propria testa in questi momenti, conosce la difficoltà di fermarsi in tempo e allora ho pensato che un aiuto esterno, qualcuno a cui rendere conto del proprio peso, delle proprie azioni nei confronti del cibo e che sia di sostegno nei momenti di difficoltà, potrebbe essere un prezioso aiuto a superare gli attacchi di abbuffate compulsive. Dovrà ovviamente esserci un rapporto di reciproca fiducia, ma secondo me non dovrebbe essere qualcuno con cui si ha un rapporto affettivo perché si rischierebbe l'eccessiva indulgenza. Che ne pensate? Secondo voi potrebbe funzionare? Sono Donna Summer nel corpo di Ave Ninchi |
clotta |
18/09/10 - 00:12 IPID: 140E9F38CF |
piccolina (passamelo va), penso che lo sponsor possa essere una buona soluzione solo per alcuni, a seconda del carattere...personalmente sapere di dover in un qualche modo rendere conto a qualcuno dei miei comportamenti alimentari (un po' come alla bilancia del dietologo) mi porterebbe a una maggiore nevrotizzazione e probabilmente finirei per mentire anche allo sponsor con conseguente senso di colpa aggiuntivo e surplus di abbuffata...da diversi anni ormai non mi capita più di abbuffarmi davvero, e anche quando mangio per nervosismo un provvidenziale senso di sazietà viene a soccorrermi e a fermarmi (una sensazione che prima non avevo, il binge eating poteva durare direttamente fino al vomito ). Il mio corpo mi difende ora, come mai? E' stata la psicoterapia? E' stata una modifica chimica avvenuta dentro di me? Sono maturata? Il mio corpo è stanco di soprusi? La Madonna mi ha fatto la grazia? Non saprei, però penso che se sentiamo che qualcosa può minimamente aiutarci a formare degli anticorpi che ci proteggano dall'abbuffata compulsiva, allora vale la pena di esplorarla, coltivarla. Scegliti uno sponsor, qualcuno che sa cosa stai passando, disposto a sostenerti e a farti scorgere la luce che è sempre lì alla fine del tunnel...e magari poi facci sapere come va... quando pensi che a nessuno importa se sei vivo, prova a non pagare la rata dell'auto per due mesi |
Chellala-Chellala |
18/09/10 - 11:17 IPID: 841250BA71 |
Perse, se vuoi ti presto mia madre.. 
indulgenza? zero...
E' lei a cui porto i bigliettini della bilancia in farmacia...è lei che mi misura ad occhio mettendo un dito nella vita dei pantaloni..o tirandomene la gamba...
E' sempre stata un giudice "spietato" del mio grasso, ora avere il suo supporto ed anche la sua approvazione, mi aiuta molto..
Mi controllo da sola, con foto, bilancia e vestiti, ma sapere che c'è qualcun'altro a cui rendere conto e rendere felice quanto me..mi fa sentire supportata.
Oltre a lei , informo il Professore che mi doveva operare, lo vedrò tra 2 settimane... è curioso di vedere i miglioramenti. OOH THE DEVIL IS LOOSE... GO AND GET HIM.. |
momalia |
18/09/10 - 11:55 IPID: 56260243A1 |
Chellala-Chellala Perse, se vuoi ti presto mia madre..  indulgenza? zero... E' lei a cui porto i bigliettini della bilancia in farmacia...è lei che mi misura ad occhio mettendo un dito nella vita dei pantaloni..o tirandomene la gamba... E' sempre stata un giudice "spietato" del mio grasso, ora avere il suo supporto ed anche la sua approvazione, mi aiuta molto.. Mi controllo da sola, con foto, bilancia e vestiti, ma sapere che c'è qualcun'altro a cui rendere conto e rendere felice quanto me..mi fa sentire supportata. Oltre a lei , informo il Professore che mi doveva operare, lo vedrò tra 2 settimane... è curioso di vedere i miglioramenti.
... io una madre così non la vorrei neanche se mi pagassero a peso d'oro ... ... anche no |
momalia |
18/09/10 - 12:07 IPID: 56260243A1 |
persefone Da qualche giorno penso che, come ogni compulsione che si rispetti (è un modo di dire: c'è ben poco da rispettare), mi piacerebbe una figura di sostegno: quello che nei film americani viene chiamato "sponsor" e che l'alcolista sobrio chiama nei momenti di difficoltà, quando sente forte il desiderio di ricadere nell'alcool. Da tempo non vivevo più episodi di abbuffate così frequenti, ma sto passando un periodo non proprio sereno, con attacchi su tutti i fronti e, come è mia usanza, riesco a trovare rifugio e consolazione solo nel cibo. Non me lo posso permettere: ho già preso qualche chilo e ho il terrore di raggiungere il punto di non ritorno, ma non riesco a fermarmi. Chi sa cosa accade nella propria testa in questi momenti, conosce la difficoltà di fermarsi in tempo e allora ho pensato che un aiuto esterno, qualcuno a cui rendere conto del proprio peso, delle proprie azioni nei confronti del cibo e che sia di sostegno nei momenti di difficoltà, potrebbe essere un prezioso aiuto a superare gli attacchi di abbuffate compulsive. Dovrà ovviamente esserci un rapporto di reciproca fiducia, ma secondo me non dovrebbe essere qualcuno con cui si ha un rapporto affettivo perché si rischierebbe l'eccessiva indulgenza. Che ne pensate? Secondo voi potrebbe funzionare?
... una mia amica si è affidata ad un "counsellor" ... in sostanza è una figura appunto di sostegno che ti "aiuta" senza fare una vera e propria terapia ... ... ci si affida per le più svariate motivazioni ovviamente ... ... non sono molto informata su che tipo di studi deve fare un "counsellor" per diventare tale ...
... ci possiamo informare se ti va ... un abbraccio asfaltato :))) ... anche no |
Lilith |
18/09/10 - 13:27 IPID: D122E04521 |
è la metodica del gruppo degli overeaters anonymous: una delle tappe di percorso (dopo avere ammesso con se stessi che si è mangiatori compulsivi) è quella di scegliersi uno "sponsor" a cui ricorrere soprattutto quando si capisce di essere in procinto di avere un attacco di fame compulsiva.
Lo (la) sponsor deve essere una persona che ha sofferto dello stesso problema ma che ha imparato a superarlo e a gestirlo con successo, in modo che, psicologicamente, la persona in difficoltà accetti i consigli o il conforto della sua sponsor perché sa che lei la comprende e che c'è passata.
Quando frequentavo gli OA (dovrei dire "LE" OA, visto che maschi non ce n'erano... ) accadeva che ricevevi una ventina di telefonate al giorno: in pratica, tutte chiamavano la loro sponsor almeno cinque-sei volte al giorno, ma poi, consapevoli di non potere stressare di continuo quella persona, allora ripiegavano sulle altre del gruppo... fatto sta che alla fine 'ste telefonate paranoidi circolavano tra di noi e creavano una infinità di intoppi al sereno svolgimento della giornata.
Io venivo rimproverata perché non m'ero voluta scegliere la sponsor e perché avevo detto loro che non mi interessava sostituire la dipendenza dal cibo con la dipendenza verso una persona, e che dovevo trovare IN ME la forza.
Comunque... alcune trovavano questa via molto utile per il proprio equilibrio, quindi se pensi che possa esserti utile scegliti qualcuna che ce l'ha fatta.... a superare questo inferno, intendo dire... ringrazio tutti quanti, soprattutto la mia mamma che mi ha fatto così funky... (art.31) |
Alice2 |
18/09/10 - 14:42 IPID: 3FFF98F104 |
perdonami chella, ma neppure io vorrei una madre che ha su di me un controllo del genere.
momalia Chellala-Chellala Perse, se vuoi ti presto mia madre..  indulgenza? zero... E' lei a cui porto i bigliettini della bilancia in farmacia...è lei che mi misura ad occhio mettendo un dito nella vita dei pantaloni..o tirandomene la gamba... E' sempre stata un giudice "spietato" del mio grasso, ora avere il suo supporto ed anche la sua approvazione, mi aiuta molto.. Mi controllo da sola, con foto, bilancia e vestiti, ma sapere che c'è qualcun'altro a cui rendere conto e rendere felice quanto me..mi fa sentire supportata. Oltre a lei , informo il Professore che mi doveva operare, lo vedrò tra 2 settimane... è curioso di vedere i miglioramenti. ... io una madre così non la vorrei neanche se mi pagassero a peso d'oro ... http://www.draquila-ilfilm.it |
chrysalis |
18/09/10 - 15:21 IPID: 3E7132CD68 |
L'unica figura simile che abbia mai incontrato era l'animatore della Weight Watchers, uno in particolare sottolineava i progressi ma se quella settimana eri inciampata non ne faceva un dramma, cercava di capire dove avevi sbagliato.
L'OA mi ha sempre incuriosito ma mi conosco, non telefonerei allo "sponsor" Il solo fallimento consiste nel non tentare più |
Alice2 |
18/09/10 - 16:01 IPID: 3FFF98F104 |
Ho avuto uno sponsor, ossia uno psicologo comportamentista del Centro di Malattie Metaboliche dell'Asl della mia città. Il suo apporto avrebbe dovuto arginare il mio ricorso al cibo come consolatorio ma non ha avuto gli effetti sperati. Ora so che unicamente un cambiamento forte nella mia attuale situazione esistenziale potrebbe allentare la pressione a cui mi sento sottoposta quotidianamente ed aiutarmi a vedere nel cibo nutrimento e non solo consolazione.
persefone Da qualche giorno penso che, come ogni compulsione che si rispetti (è un modo di dire: c'è ben poco da rispettare), mi piacerebbe una figura di sostegno: quello che nei film americani viene chiamato "sponsor" e che l'alcolista sobrio chiama nei momenti di difficoltà, quando sente forte il desiderio di ricadere nell'alcool. Da tempo non vivevo più episodi di abbuffate così frequenti, ma sto passando un periodo non proprio sereno, con attacchi su tutti i fronti e, come è mia usanza, riesco a trovare rifugio e consolazione solo nel cibo. Non me lo posso permettere: ho già preso qualche chilo e ho il terrore di raggiungere il punto di non ritorno, ma non riesco a fermarmi. Chi sa cosa accade nella propria testa in questi momenti, conosce la difficoltà di fermarsi in tempo e allora ho pensato che un aiuto esterno, qualcuno a cui rendere conto del proprio peso, delle proprie azioni nei confronti del cibo e che sia di sostegno nei momenti di difficoltà, potrebbe essere un prezioso aiuto a superare gli attacchi di abbuffate compulsive. Dovrà ovviamente esserci un rapporto di reciproca fiducia, ma secondo me non dovrebbe essere qualcuno con cui si ha un rapporto affettivo perché si rischierebbe l'eccessiva indulgenza. Che ne pensate? Secondo voi potrebbe funzionare? http://www.draquila-ilfilm.it |
persefone |
18/09/10 - 17:32 IPID: AEBA301103 |
clotta piccolina (passamelo va) Vabbe', te lo passo... 
clotta penso che lo sponsor possa essere una buona soluzione solo per alcuni, a seconda del carattere... Sicuramente ognuno ha bisogno del suo modo per essere portato via dal tunnel e in realtà non sono nemmeno sicura che per me vada bene perché alla fine quando ho dovuto rendere conto a qualcuno, tipo un dietologo, ho evitato direttamente smettendo di andarci e preferendo abbuffarmi. Non so nemmeno che figura cercare: un'amica/o no perché tenderebbe ad essere indulgente e non avrebbe senso; un estraneo nemmeno perché non mi farei scrupoli ad accannarlo ed evitarlo. Una cosa è certa: da sola non ce la faccio. Sono Donna Summer nel corpo di Ave Ninchi |
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